Assenza di scopro di lucro
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Assenza di scopro di lucro
E’ uno dei requisiti che devono avere gli Enti del Terzo Settore per essere tali.
Tale requisito consta nel non distribuire utili ed avanzi di gestione, fondi o riserve comunque denominate, a fondatori, associati, lavoratori, collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali.
L’articolo 8 del Codice del Terzo Settore considera come distribuzione ai fini del venir meno del requisito dell’assenza di lucro, anche quella indiretta, che può configurarsi con:
a) la corresponsione ad amministratori, sindaci e a chiunque rivesta cariche sociali dei compensi individuali non proporzionati all’attività svolta;
b) la corresponsione a lavoratori subordinati o autonomi di retribuzioni o compensi superiori al quaranta per cento rispetto a quelli previsti per le medesime qualifiche dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o da contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria, salvo comprovate esigenze attinenti alla necessità di acquisire specifiche competenze per attività sanitarie di formazione universitaria e post-universitaria e di ricerca scientifica di particolare interesse sociale;
c) l’acquisto di beni o servizi per corrispettivi, che senza valide ragioni , siano superiori a quelli di mercato;
d) le cessioni di beni o servizi a condizioni più favorevoli di quelle di mercato a soci, associati, partecipanti, fondatori, componenti degli organi di amministrazione e di controllo, a coloro che effettuano erogazioni liberali verso il medesimo ente, ai loro parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado;
e) la corresponsione a soggetti diversi dalle banche e dagli intermediatori finanziari autorizzati di interessi passivi superiori di quattro punti al tasso annuo di riferimento.